Se la casa in cui si decide di installare una stufa non possiede una canna fumaria, bisognerà costruirne una. In un edificio di nuova costruzione, non sarà difficile inserirla nel progetto con una modica spesa; in un edificio esistente l’installazione potrà essere più complessa e costosa, ma comunque generalmente realizzabile. In ogni caso ricapitoliamo di seguito le norme da seguire per una corretta costruzione.
Da quanto descritto precedentemente, possiamo dedurre le regole generali per la realizzazione di una canna fumaria efficiente.
Potendo decidere con una certa libertà la posizione di una canna fumaria da installare, è meglio evitare le pareti perimetrali della casa, e cercare di posizionarla il più centralmente possibile nell’abitazione. Non solo questo renderà più efficace e meglio distribuito il calore prodotto da qualunque apparecchio ad essa collegato, ma renderà anche il suo funzionamento più largamente indipendente dalle condizioni atmosferiche esterne, diminuendo la sua dispersione termica. In questo caso tenere comunque presente l’obbligo di avere una presa d’aria di combustione collegata con l’esterno e la possibilità di inserire uno sportello di ispezione e pulizia alla sua base. Ugualmente, potendo scegliere la posizione del comignolo, è sempre meglio installare il torrino sul colmo del tetto, ad una altezza che consenta al comignolo di sporgere non meno di 50 cm oltre il colmo, meglio se un metro.
Nell’attraversare i solai, porre particolare cura nella coibentazione della canna. Anche un solaio in muratura od in cemento armato può soffrire di una scarsa coibentazione. Le potenti escursioni termiche possono alla lunga frantumare coppi e mattoni, mentre le frequenti dilatazioni e contrazioni dell’acciaio dell’armatura possono lesionare il cemento. Se la struttura architettonica di una casa esistente sconsiglia, o rende troppo costoso, l’attraversamento dei solai e del tetto con una nuova canna fumaria, è sempre possibile addossarla ad una delle pareti perimetrali. In questo caso si dovrà particolarmente curare la coibentazione del camino, preferendo materiali di qualità, anche se più costosi, perché costituiranno comunque un risparmio di manutenzione e costi di riscaldamento.
Sia che sia costruita all’esterno dell’appartamento, sia che sia costruita all’interno, la canna fumaria deve essere sempre singolarmente individuabile lungo tutto il suo perimetro e per tutta la sua altezza, ed essere sempre separata dalle murature circostanti. Non deve cioè mai essere ricavata nelle pareti, né esservi parzialmente affogata. In ogni caso, esistono in commercio canne fumarie prefabbricate realizzate in molti diversi materiali (vedi tecniche e materiali) che possono facilmente risolvere qualunque esigenza a costi ragionevoli.
Il corretto dimensionamento della canna fumaria è uno dei problemi più delicati da risolvere, e che maggiormente coinvolgono l’efficienza e la sicurezza dell’impianto. La normativa sul dimensionamento delle canne fumarie è vasta e complessa, e l’intervento di un professionista sempre consigliabile, tuttavia, per gli irriducibili cultori del fai-da-te, almeno un accenno alle tecniche di calcolo servirà ad evitare errori grossolani.
Per i combustibili solidi, legna o carbone, è ancora raccomandabile il regolamento di attuazione della Legge 615/66, che ricava il valore della sezione necessaria del camino dalla seguente formula:
Il valore ottenuto va aumentato di un 10% per ogni 500 m di altitudine sul livello del mare. Per consentire l’impiego di elementi prefabbricati per la realizzazione del camino è ammessa una oscillazione della sezione ottenuta dal calcolo compresa tra un -10% ed un +30%
Supponiamo di voler installare un impianto completo come quello disegnato appresso. Abbiamo acquistato una stufa della potenza nominale dichiarata dal costruttore di 10.000 Kcal/h. Poichè la potenza nominale, in una stufa di qualità, corrisponde a circa il 70% della potenza al focolare, che è il dato che ci occorre, possiamo porre P = 14285 (10000/70 x 100).
Sostituendo i valori, la formula diventa:
L’area della sezione retta così ottenuta corrisponde ad un camino quadrato di lato interno 150 mm, ovvero ad un camino rotondo di diametro 170 mm.
Si tenga presente che questa formula risale a tempi in cui la stragrande maggioranza dei camini era costruita di forma quadrangolare ed in materiale edile, quindi con materiali che provocano turbolenze nei fumi e rallentamenti dovuti alla rugosità delle pareti interne. Pertanto, se si opta per una sezione rotonda, che provoca meno turbolenze, ed in acciaio inox, materiale perfettamente liscio, si può tranquillamente applicare la possibilità di ridurre la sezione del 10%: una canna in acciaio inox di diametro 150 mm andrà benissimo in questo caso.
Fortunatamente, qualunque stufa di qualità, nel suo manuale di istruzioni, fornisce sempre i parametri minimi richiesti alla canna fumaria per il buon funzionamento dell’impianto, che raccomandiamo di rispettare rigorosamente. In generale, tanto più alta è una canna fumaria, tanto più ridotta può essere la sua sezione, ma tanto più potente la stufa, tanto maggiore deve essere la sezione.
Si tenga comunque presente che, per la nostra esperienza, e tanto per avere un’idea, la canna fumaria non dovrà essere in generale più bassa di 4,5/5 metri, e non avere, per questa altezza, una sezione inferiore ai 150 mm per le stufe ed agli almeno 200 mm per gli inserti da camino che possano essere usati aperti.
Non è detto che nella specifica situazione queste misure siano sufficienti; ripetiamo solo che, in caso di una canna fumaria esistente con misure inferiori a questa, ne è sempre sconsigliabile l’utilizzo senza consultare un professionista.
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